E' un blog MUSICOFILO: volevo scrivere recensioni di dischi, ma invece di fare il critico musicale ho preferito impiegare il mio tempo in maniera più proficua e mi sono messa ai fornelli...tanto devo mangiare comunque!
IRRIVERENTE: avete mai notato quanto sono professionali e allo stesso tempo melliflui i blog di cucina? Bene, io vorrei evitare stucchevolezze varie, tipo "adoro la vita e le passeggiate ed esprimo la mia Essenza tramite i piatti che preparo per quelli che amo" > mie reazioni quando leggo una cosa così: 1) che schifo; 2) dubbi sulla qualità dell'Essenza dell'autore, poi dubbi sul genere umano tutto; 3) scatta l'autocensura: "che carino!". E poi la cibo-metempsicosi dev'essere divertente. Ciao, oggi sono un cupcake.
Ma soprattutto vorrei evitare quest'altro genere di cose: "175,5 grammi, se ne mettete 176 siete morti".
Mia mamma prepara tutto a occhio e a quelle dei blog "je fa er culo".
Insomma, bisogna pure divertirsi in cucina, sennò diventa una tortura.
RUSPANTE: perché una bella amatriciana è meglio di una manciata di riso viola delle antille su crema di guacamole e guarnizione di pistacchi degli altipiani asiatici.
O magari non sarà meglio, ma sfama ed è fattibile (provaci, studente fuori sede, a comprare l'aragosta, vedi che ti spendi tutto il budget del mese e poi ti si fa scuro anche se ti invitano a prendere una birra!).
FATTIBILE, dicevamo. Il che significa realizzabile da una persona mediamente capace e mediamente occupata...vorrei vedere chi è che si mette ad impastare la pasta briseè dopo 10 ore di lavoro!
(Se esistesse, chapeau!)
Fattibile anche nel senso di ragionevole in termini di ingredienti (dai, ci sono cose praticamente irreperibili nei supermercati normali), di costi e di dispendio temporal-energetico. Se una cosa si può fare ugualmente bene in poco tempo, perchè no?
SINGOLO, ovvero in porzioni solitamente per uno. Già, perché per quanto io abbia una metà, cioè sono un doppio, vivo comunque da sola e devo mangiare...non si può vivere di solo cinese e spinacine!
Ordunque, abbandonate le vostre velleità da intellettuali e radical chic, da lettori e cinefili, da scribacchini e artisti e tirate fuori la massaia che è in ognuno di voi. Nessuna vergogna, siamo qui apposta.
Contact:
ventiminutiblog@libero.it
Ma soprattutto vorrei evitare quest'altro genere di cose: "175,5 grammi, se ne mettete 176 siete morti".
Mia mamma prepara tutto a occhio e a quelle dei blog "je fa er culo".
Insomma, bisogna pure divertirsi in cucina, sennò diventa una tortura.
RUSPANTE: perché una bella amatriciana è meglio di una manciata di riso viola delle antille su crema di guacamole e guarnizione di pistacchi degli altipiani asiatici.
O magari non sarà meglio, ma sfama ed è fattibile (provaci, studente fuori sede, a comprare l'aragosta, vedi che ti spendi tutto il budget del mese e poi ti si fa scuro anche se ti invitano a prendere una birra!).
FATTIBILE, dicevamo. Il che significa realizzabile da una persona mediamente capace e mediamente occupata...vorrei vedere chi è che si mette ad impastare la pasta briseè dopo 10 ore di lavoro!
(Se esistesse, chapeau!)
Fattibile anche nel senso di ragionevole in termini di ingredienti (dai, ci sono cose praticamente irreperibili nei supermercati normali), di costi e di dispendio temporal-energetico. Se una cosa si può fare ugualmente bene in poco tempo, perchè no?
SINGOLO, ovvero in porzioni solitamente per uno. Già, perché per quanto io abbia una metà, cioè sono un doppio, vivo comunque da sola e devo mangiare...non si può vivere di solo cinese e spinacine!
Ordunque, abbandonate le vostre velleità da intellettuali e radical chic, da lettori e cinefili, da scribacchini e artisti e tirate fuori la massaia che è in ognuno di voi. Nessuna vergogna, siamo qui apposta.
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